12,99€ – 18,00€
ISBN: 979-12-80134-68-4Con una prefazione di Francesco Remotti e un’appendice sui luoghi dei Neanderthal in Italia.

Descrizione
Neanderthal, l’altra umanità. Il racconto della specie sorella del Sapiens, attraverso le parole di un grande protagonista del giornalismo scientifico. Che caratteristiche fisiche e culturali avevano? Perché, dopo un periodo di convivenza, i Sapiens hanno prevalso? Quale eredità l’ibridazione tra Neanderthal e Sapiens ha lasciato nel nostro patrimonio genetico?
In questo libro, il meccanismo dell’antropo-poiesi – il processo di costruzione culturale alla base delle varie identità umane – viene per la prima volta esteso ai Neanderthal. Si scopre così che anche loro avevano diverse realtà etnolinguistiche, e che svilupparono, parallelamente ai Sapiens, notevoli capacità tecniche e simboliche.
Un viaggio per conoscere le origini e le eccezionali caratteristiche della specie più vicina a noi, una vera umanità «altra», con le interviste a scienziati di fama mondiale come Donald Johanson, scopritore di Lucy, Jane Goodall, massima studiosa degli scimpanzé, Francesco Remotti, antropologo culturale padre dell’antropo-poiesi, i paleoantropologi Marco Peresani e Francesco D’Errico e alcuni esponenti della dinastia Leakey, eccezionali cercatori di fossili.
Con un’esclusiva appendice, divisa per regioni, con indicazioni precise per visitare i luoghi dei Neanderthal in Italia.
NEANDERTHAL, L’ALTRA UMANITÀ. L’INDICE:
- Caverne e culture (anticipazioni).
- La scoperta e i pregiudizi.
- Com’era fatto: anatomia di un Neanderthal.
- Sulle orme degli antenati africani.
- Il cespuglio genealogico.
- Cose di famiglia.
- Arrivano i pre-neanderthaliani.
- A caccia con il Neanderthal.
- Dalla pietra alla chimica.
- La cultura prima di tutto.
- A lezione di antropo-poiesi.
- Alla ricerca dei marcatori culturali.
- 13. Innovazioni a confronto.
- Papà Sapiens, mamma Neanderthal.
- Lui, noi e il gioco degli specchi.
Nel libro che abbiamo sottomano proprio questo si verifica, ossia un avvicinamento tra saperi relativi alle società di Homo sapiens – quelle che si possono studiare direttamente, dal vivo – e quelli relativi alle società di Homo nearderthalensis. Con tutto il suo vociare, Homo sapiens dimostra di essere in sommo grado un animal symbolicum (secondo l’espressione di Ernst Cassirer): alcuni lo chiamano addirittura Homo loquax, anziché solo loquens.
Ebbene, gli studi sull’uomo di Neanderthal sono ormai giunti ad affermare non solo il carattere «culturale» dei suoi comportamenti, ma – come Franco Capone espone nel suo libro – il carattere «simbolico» della sua cultura: insomma, l’uso del linguaggio parlato. Certo, sono indizi: non avremo assolutamente mai la possibilità di udire e registrare i discorsi – lingue, dialetti, gerghi, modi di dire – di questo o quel gruppo di Neanderthal. Ma se gli indizi sono sufficientemente solidi (pare proprio che lo siano) per affermare l’esistenza tra i Neanderthal di una cultura simbolica, oltre che materiale, noi capiamo che la coesistenza tra gruppi di Neanderthal e gruppi di Sapiens (in Europa e nel Vicino Oriente) era altrettanto interessante e problematica, quale quella tra gruppi di Neanderthal tra loro e gruppi di Sapiens tra loro. (Francesco Remotti)
Autore del libro

Sfoglia le prime pagine
Please wait while flipbook is loading. For more related info, FAQs and issues please refer to dFlip 3D Flipbook Wordpress Help documentation.